Audit e Certificazioni ISO: consulenza e supporto per sistemi di gestione

Perché fare audit interni e di seconda parte

  • Gli audit interni sono obbligatori per tutti i sistemi certificati ISO (9001, 14001, 45001, ecc.).
  • Gli audit di seconda parte permettono di valutare fornitori e appaltatori, verificando la loro conformità a requisiti contrattuali, di qualità e di sicurezza.
  • Entrambi sono strumenti concreti per prevenire non conformità, ottimizzare i processi e ridurre i rischi operativi.

Audit interni per sistemi di gestione

Conduciamo audit interni su:

  • ISO 45001 (Salute e Sicurezza sul Lavoro)
  • ISO 9001 (Qualità)
  • ISO 14001 (Ambiente)

Supporto alle certificazioni ISO: metodo, strumenti e accompagnamento

Ottenere (e mantenere) una certificazione ISO non è un esercizio di carta: è un progetto vero, con obiettivi, milestone e metriche. Per questo ti affianchiamo con un approccio integrato che unisce UNI EN ISO 19011:2018 (linee guida per audit), pensiero basato sul rischio e ciclo PDCA. L’obiettivo è duplice: superare l’audit di terza parte senza sorprese e lasciare in azienda processi che funzionano.

Come lavoriamo, in pratica:

  • Kick-off e perimetro
    Allineiamo aspettative, norme coinvolte (ISO 9001/14001/45001/5001), sedi/processi nel campo di applicazione e ruoli (Direzione, Process Owner, HSE/QHSE). Definiamo il piano progetto con tempi, responsabilità e deliverable.
  • Gap analysis mirata
    Valutiamo lo stato attuale rispetto ai requisiti di norma: contesto e parti interessate, leadership e policy, pianificazione con rischi e opportunità, supporto (competenze, documenti, infrastrutture), operatività, valutazione delle prestazioni (KPI, audit, riesame), miglioramento. Ogni gap ha una azione correttiva/preventiva con priorità, owner e scadenza.
  • Progettazione del sistema e documentazione “snella”
    Costruiamo ciò che serve e nulla di più: policy, mappa dei processi, procedure essenziali, istruzioni operative, modelli, registri. Tutto scritto in modo applicabile e integrato con la realtà aziendale.
  • Implementazione e formazione mirata
    Mettiamo a terra le procedure con micro-sessioni pratiche ai team (capire cosa fare, quando, chi firma cosa). Introduciamo KPI semplici e utili (qualità, ambiente, sicurezza, energia) per tenere il sistema sotto controllo.
  • Audit interni e di seconda parte
    Pianifichiamo e conduciamo audit basati sul rischio, concentrandoci dove l’impatto è maggiore (processi core, fornitori critici, compliance HSE, aspetti ambientali significativi, controlli operativi). I report non elencano solo non conformità: includono osservazioni e opportunità di miglioramento con priorità e criteri di verifica.
  • Pre-audit di readiness e assistenza in certificazione
    Simuliamo l’audit di terza parte, verifichiamo la chiusura dei gap e rifiniamo le evidenze (registri, tracciabilità decisioni, indicatori, riesame di direzione). Durante l’audit con l’ente, ti supportiamo nel dialogo con gli auditor, nella gestione delle visite in campo e nella raccolta puntuale delle evidenze richieste.
  • Chiusura rilievi e miglioramento continuo
    In caso di rilievi (NC/OS), definiamo azioni correttive con metodo (cause, azioni, efficacia) e aggiorniamo rischi/KPI. Il riesame di direzione chiude il ciclo PDCA e prepara il mantenimento nei sorveglianza annuali.

Cosa ti resta?

piano progetto e matrice RACI, gap analysis con priorità, set documentale essenziale, piano e report audit conformi a 19011, dashboard KPI, registro rischi/opportunità, verbale di riesame, piano di miglioramento.

Perché funziona? 

Perché seguiamo le norme senza burocratizzarti. Il risk-based thinking ci fa lavorare dove serve davvero; il PDCA garantisce che il sistema non si “spenga” dopo il certificato.

Risultato: certificazione ottenuta e processi che migliorano sicurezza, qualità, ambiente ed energia nel quotidiano.

FAQ sugli audit ISO

Qual è la differenza tra audit interno e certificazione ISO?

L’audit interno (prima parte) è pianificato dall’azienda e condotto da auditor interni o da un consulente esterno per verificare la conformità del sistema di gestione ai requisiti della norma (es. ISO 9001, ISO 14001, ISO 45001) e alle procedure aziendali. Riferimento metodologico: UNI EN ISO 19011.

La certificazione ISO è invece un audit di terza parte svolto da un organismo indipendente e accreditato (es. accreditamento Accredia) che, se l’esito è positivo, rilascia il certificato con validità triennale e visite di sorveglianza periodiche.

In mezzo esistono gli audit di seconda parte (cliente → fornitore/appaltatore), utili per la qualificazione e la due diligence della supply chain.

Ogni quanto vanno fatti gli audit interni?

La prassi è almeno una volta all’anno, ma la frequenza deve essere definita nel piano di audit in base a rischi, criticità dei processi, risultati precedenti e cambiamenti organizzativi (approccio risk-based previsto da ISO 19011). Processi ad alto impatto (qualità del prodotto/servizio, compliance HSE, aspetti ambientali significativi, fornitori critici) possono richiedere verifiche più frequenti.

Per i sistemi certificati (ISO 9001/14001/45001) gli audit interni sono obbligatori e devono coprire l’intero campo di applicazione nel ciclo di pianificazione definito.

Chi può svolgere un audit interno secondo ISO 19011?

Un auditor competente e indipendente rispetto al processo verificato. La competenza include: conoscenza della/e norma/e (ISO 9001, ISO 14001, ISO 45001, ISO 50001), tecniche di audit ISO 19011, comprensione dei processi aziendali e capacità di campionamento, intervista e raccolta evidenze. L’indipendenza significa che l’auditor non deve auditare attività di cui è responsabile operativo.

Le aziende possono utilizzare auditor interni (formati) o un auditor esterno per garantire imparzialità e competenza specialistica.

Cosa verifica un audit interno ISO in pratica?

Con un approccio basato sul rischio, l’auditor campiona evidenze su: contesto e parti interessate, leadership e policy, pianificazione (rischi/opportunità), controlli operativi, requisiti legali e di conformità, monitoraggio e KPI, gestione non conformità e azioni correttive, riesame di direzione. Il risultato è un report con eventuali non conformità, osservazioni e opportunità di miglioramento.

Quanto dura una certificazione ISO e come funzionano le sorveglianze?

Tipicamente la certificazione ha validità triennale. L’organismo effettua audit di sorveglianza annuali (o secondo contratto) e, al terzo anno, un audit di rinnovo. Se durante gli audit emergono non conformità, l’azienda deve chiuderle con azioni correttive efficaci entro i termini stabiliti.

Che differenza c’è tra audit di seconda parte e audit di terza parte?

L’audit di seconda parte è condotto da un cliente sui propri fornitori/appaltatori per qualifica e controllo della supply chain (contratti, requisiti ISO, HSE, ESG). L’audit di terza parte è svolto da un organismo di certificazione accreditato che rilascia il certificato.

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