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  • Project Management & Sicurezza: l’approccio HSE che fa la differenza nei cantieri complessi

    Project Management & Sicurezza: l’approccio HSE che fa la differenza nei cantieri complessi

    Nel mondo dell’ingegneria e della costruzione, project management e sicurezza non sono due universi separati: sono due facce della stessa medaglia.
    Ogni progetto – che si tratti di un impianto industriale, un’infrastruttura o una linea produttiva – vive di obiettivi, tempi, costi e rischi. E proprio nella gestione dei rischi, il Project Manager e l’HSE Manager devono muoversi in sinergia, parlando lo stesso linguaggio.

    Il concetto di Project Management HSE nasce da qui: integrare la pianificazione tecnica e la gestione della sicurezza in un unico sistema operativo, dove ogni attività è valutata non solo per la sua efficacia produttiva ma anche per il suo impatto su salute, ambiente e sicurezza.

    In Italia, questa visione è oggi supportata anche da standard normativi precisi come la UNI 11720:2018, che definisce competenze, ruoli e requisiti dell’HSE Manager, e dalla crescente adozione di metodi mutuati dal PMBOK® e dalle ISO 21502 / 10006, adattati al contesto dei cantieri complessi.

    Vuoi capire come ottenere la certificazione professionale come HSE Manager e quali competenze richiede la UNI 11720?
    Leggi l’articolo completo qui: Certificazione HSE Manager: cosa prevede la UNI 11720

    Professionista HSE e Project Manager che analizzano una dashboard di sicurezza in un cantiere industriale, con grafici KPI e piano di rischio sullo schermo.
    1. HSE Manager: cosa fa davvero in un progetto complesso
      1. Le principali funzioni operative
      2. Un ruolo sempre più centrale nei progetti industriali
    2. UNI 11720:2018 – Competenze e requisiti dell’HSE Manager nel Project Management
      1. Le quattro aree di competenza previste dalla norma
      2. Integrazione con il Project Management
        1. Pianificazione e integrazione con la WBS
        2. Monitoraggio dei rischi e gestione delle opportunità
        3. KPI, dashboard e controllo delle performance
    3. Risk Management nei progetti complessi: pianificazione e controllo HSE
      1. L’approccio metodologico: ISO 31000 + PMBOK + UNI 11720
      2. Identificazione e classificazione dei rischi
      3. Analisi e trattamento dei rischi
      4. Monitoraggio e controllo: il Risk Register HSE
      5. KPI HSE per la misurazione delle performance
      6. Riesame e miglioramento continuo
    4. KPI Sicurezza sul Lavoro: misurare la performance HSE con dati e risultati
      1. Perché i KPI sono fondamentali nella sicurezza
      2. Classificazione dei KPI HSE
      3. KPI strategici per cantieri e progetti complessi
      4. Dashboard HSE e reporting direzionale
      5. Come impostare un sistema di KPI efficace
      6. Esempio pratico – Dashboard KPI HSE (settimanale)
      7. KPI HSE e Project Management
    5. L’evoluzione del Project Management passa per la sicurezza
      1. Project Management HSE: il valore aggiunto per le imprese

    HSE Manager: cosa fa davvero in un progetto complesso

    L’HSE Manager (Health, Safety & Environment Manager) non è semplicemente “il responsabile della sicurezza”.
    È la figura che coordina, pianifica e controlla l’intero sistema HSE in un progetto, assicurando che ogni fase — dalla progettazione all’esecuzione — rispetti i requisiti di sicurezza, salute e ambiente, in coerenza con gli obiettivi di tempi, costi e qualità stabiliti dal Project Manager.

    La differenza sostanziale rispetto al tradizionale RSPP è che l’HSE Manager agisce a livello strategico e gestionale, con una visione trasversale che coinvolge più discipline e interlocutori: ingegneria, procurement, construction, qualità e committenza.

    Le principali funzioni operative

    Secondo la norma UNI 11720:2018, che ne definisce il profilo professionale, l’HSE Manager svolge un insieme integrato di funzioni:

    1. Analisi del contesto e pianificazione dei rischi
      Valuta i rischi di progetto (tecnici, ambientali, organizzativi), definendo priorità, controlli e risorse necessarie.
      Questa fase si traduce nella redazione di documenti chiave come il Piano HSE, la matrice dei rischi e il registro delle non conformità.
    2. Coordinamento delle attività di sicurezza e ambiente
      Supervisiona le squadre HSE in campo (HSE Supervisor, Safety Officer, Coordinatori Sicurezza), assicurando uniformità di procedure tra contractor e subappaltatori.
      In contesti come cantieri industriali o EPC, diventa il punto di contatto tra il Project Manager e il sistema di prevenzione aziendale.
    3. Gestione dei KPI e del miglioramento continuo
      Monitora indicatori di performance HSE (incident frequency rate, near miss ratio, ore formazione, audit chiusi, ecc.) per misurare l’efficacia delle misure adottate e proporre azioni correttive o preventive.
    4. Reporting e comunicazione con la Direzione
      Redige report HSE periodici per la Direzione e per il Cliente, con analisi quantitative e qualitative delle performance.
      Questi dati confluiscono nel dashboard di progetto, utile per decisioni rapide e basate su evidenze.

    Un ruolo sempre più centrale nei progetti industriali

    Nei progetti complessi, dove operano più imprese e decine di subappaltatori, l’HSE Manager assume una funzione di project integration:
    garantisce che le attività di sicurezza non siano elementi isolati, ma parte integrante del ciclo di vita del progetto.

    Non si limita a “verificare” la sicurezza, ma la gestisce come una variabile di progetto al pari del budget o del cronoprogramma.
    Questo significa valutare impatti, allocare risorse, definire milestone di controllo e pianificare audit in corrispondenza dei momenti critici.

    UNI 11720:2018 – Competenze e requisiti dell’HSE Manager nel Project Management

    La norma UNI 11720:2018 rappresenta oggi il principale riferimento in Italia per la qualificazione professionale dell’HSE Manager.
    È una norma tecnica che definisce con chiarezza chi è, quali competenze deve possedere e quali responsabilità assume un professionista che opera nella gestione della salute, sicurezza e ambiente all’interno dei sistemi organizzativi complessi.

    Non si tratta di un semplice “titolo” ma di un modello di competenza, costruito secondo la logica europea delle UNI EN ISO 17024 (certificazione delle persone) e perfettamente integrabile con le competenze manageriali previste dai framework di Project Management (PMBOK®, ISO 21502, UNI 11648).

    Le quattro aree di competenza previste dalla norma

    La UNI 11720 suddivide il profilo dell’HSE Manager in quattro macro-aree di competenza, tutte essenziali per chi opera in contesti industriali, EPC o cantieristici complessi:

    1. Area normativa e gestionale
      • Conoscenza del D.Lgs. 81/08, del D.Lgs. 152/06 e delle principali norme tecniche di sicurezza e ambiente.
      • Capacità di integrare questi requisiti nei processi aziendali e nei contratti di appalto.
    2. Area tecnica e operativa
      • Padronanza delle metodologie di valutazione e gestione dei rischi (ISO 31000, matrici 4×4, bow-tie, HAZOP).
      • Coordinamento operativo di piani HSE, DUVRI, DVR e procedure di emergenza.
    3. Area manageriale e di leadership
      • Capacità di pianificare, gestire e monitorare le attività HSE nel ciclo di vita di un progetto (design → procurement → construction → commissioning).
      • Gestione di team multidisciplinari e comunicazione con Project Manager, QA/QC, Direzione Lavori e Cliente.
    4. Area comportamentale e relazionale
      • Promozione della cultura della sicurezza e del miglioramento continuo.
      • Competenze di coaching, comunicazione efficace e gestione dei conflitti in team di cantiere.

    Integrazione con il Project Management

    Nel contesto del Project Management HSE, la UNI 11720:2018 trova la sua piena applicazione pratica.
    L’HSE Manager certificato non è una figura parallela al Project Manager, ma parte integrante della struttura di progetto: contribuisce alla pianificazione, monitora i rischi e governa le attività operative in coerenza con le logiche del ciclo di vita del progetto (design → procurement → construction → commissioning).

    La norma, infatti, valorizza un approccio metodologico analogo a quello del PMBOK® e della ISO 21502, in cui la sicurezza è una knowledge area trasversale, gestita con gli stessi strumenti di pianificazione, controllo e comunicazione tipici del project management.

    Pianificazione e integrazione con la WBS

    L’HSE Manager contribuisce alla definizione della Work Breakdown Structure (WBS), assicurando che ogni work package preveda:

    • la valutazione preliminare dei rischi specifici (HIRA, bow-tie, JSA);
    • le risorse preventive (DPI, addestramento, audit, formazione specifica);
    • i requisiti normativi e ambientali associati alla fase operativa.

    Questo approccio consente di integrare la sicurezza nel cronoprogramma, evitando che le misure HSE vengano pianificate “a valle” delle attività produttive.
    In pratica, l’HSE Manager entra nella logica di pianificazione e non interviene solo in fase di controllo.

    Monitoraggio dei rischi e gestione delle opportunità

    In parallelo, l’HSE Manager gestisce il Risk Register del progetto, integrando le valutazioni HSE con i rischi tecnici e gestionali individuati dal Project Manager.
    L’obiettivo è creare una matrice di rischio condivisa, dove per ogni evento potenziale siano definiti:

    • probabilità, impatto e priorità (P × S o matrice 4×4);
    • azioni di mitigazione e piani di emergenza;
    • indicatori di controllo e soglie di accettabilità.

    La logica è la stessa dell’ISO 31000 e dei processi “Plan–Do–Check–Act” della ISO 45001: prevenire gli eventi, anziché reagire a posteriori.
    In questo senso, il Risk Management HSE è una vera estensione del project risk management.

    KPI, dashboard e controllo delle performance

    Per monitorare l’andamento HSE in modo oggettivo, l’HSE Manager definisce un sistema di Key Performance Indicators (KPI) coerente con gli obiettivi di progetto e con la politica aziendale.
    Tra gli indicatori più utilizzati:

    • TRIR (Total Recordable Incident Rate) e LTIFR (Lost Time Injury Frequency Rate);
    • near miss ratio e tasso di audit completati;
    • percentuale formazione completata e azioni correttive chiuse nei tempi;
    • waste rate o indicatori ambientali nei progetti con impatto ecologico.

    Questi KPI vengono raccolti in una dashboard di progetto, aggiornata periodicamente (settimanale o mensile) e condivisa con il Project Manager e la Direzione.
    Il vantaggio è duplice:

    • l’azienda ottiene una visione quantitativa dell’andamento HSE, utile anche per audit ISO 45001 e report ESG;
    • il Project Manager dispone di metriche di rischio reali da confrontare con tempi e costi.

    In sostanza, l’HSE Manager non lavora “accanto” al progetto ma “dentro” al progetto: partecipa ai meeting di pianificazione, alimenta il registro dei rischi, propone azioni di miglioramento e monitora KPI con la stessa precisione con cui un project controller segue tempi e budget.

    Area di gestioneProject Management HSE Management Integrazione operativa
    PianificazioneDefinizione WBS, milestone, budget e risorse.Definizione Piano HSE, valutazione dei rischi e risorse preventive.Inserimento delle attività HSE nella WBS e nel cronoprogramma. Ogni fase di progetto ha azioni e responsabilità HSE definite.
    Gestione dei rischiRisk Register di progetto con analisi P×I e piani di mitigazione.HIRA, Bow-tie, Matrice 4×4, piani di emergenza e prevenzione.Integrazione del Risk Register tecnico con la matrice HSE per creare una visione unica dei rischi di progetto.
    Controllo qualitàProcedure QA/QC, audit interni, non conformità.Audit HSE, ispezioni, gestione incidenti e near miss.Sistema unico di audit integrato (qualità + sicurezza + ambiente) con report condivisi e azioni correttive comuni.
    Gestione delle risorseAssegnazione ruoli, competenze e workload.Verifica idoneità, formazione, competenze HSE del personale.Il piano di formazione HSE viene sincronizzato con la Resource Management Plan del progetto.
    ComunicazioneStakeholder engagement, project meetings, reporting.Toolbox meeting, safety briefing, comunicazione HSE.Creazione di un Communication Plan unico che include temi di sicurezza nei meeting di progetto e nei report.
    Performance e KPIMonitoraggio tempi, costi, qualità (EVM, KPI di efficienza).Monitoraggio TRIR, LTIFR, audit completati, near miss, ore formazione.Dashboard integrata con indicatori HSE collegati ai KPI di progetto: correlazione diretta tra sicurezza, produttività e costi.
    Change ManagementGestione modifiche al piano di progetto e al budget.Valutazione impatti HSE di modifiche operative o impiantistiche.Ogni change request include l’analisi di impatto HSE, approvata congiuntamente da PM e HSE Manager.
    Chiusura progettoLessons learned, report finale, handover documentale.Analisi incidenti, KPI finali, audit di chiusura HSE.Project Close-Out Report integrato con risultati HSE, trend KPI e raccomandazioni per progetti futuri.

    Risk Management nei progetti complessi: pianificazione e controllo HSE

    Nei progetti complessi — industriali, energetici, infrastrutturali o high-tech — la gestione della sicurezza non può essere separata dal risk management di progetto.
    Ogni fase, dalla progettazione alla messa in servizio, genera rischi che influenzano non solo la salute e la sicurezza dei lavoratori, ma anche tempi, costi e qualità del progetto.

    Il Project Management HSE nasce proprio per questo: integrare il controllo tecnico-operativo con la gestione strategica del rischio, creando un linguaggio comune tra Direzione Lavori, Project Control e team HSE.

    L’approccio metodologico: ISO 31000 + PMBOK + UNI 11720

    Il modello di riferimento per la gestione integrata dei rischi si basa su tre pilastri:

    StandardFocus principaleRuolo nel Risk Management HSE
    ISO 31000:2018Linee guida generali per la gestione del rischio.Fornisce la metodologia (identificazione, analisi, trattamento e monitoraggio dei rischi).
    PMBOK®Framework per la pianificazione e il controllo dei rischi di progetto.Integra la sicurezza nella risk breakdown structure e nel risk register di progetto.
    UNI 11720:2018Competenze e ruoli dell’HSE Manager.Definisce la responsabilità del professionista nella valutazione e mitigazione dei rischi HSE.

    L’obiettivo è costruire un sistema unificato di risk management, in cui i rischi tecnici, gestionali e HSE vengono analizzati con la stessa metodologia e riportati in un unico registro.

    Identificazione e classificazione dei rischi

    Il primo passo è mappare tutti i rischi di progetto, classificandoli per natura e fase di attività.
    Una struttura tipica (risk breakdown) può includere:

    • Rischi tecnici: interferenze impiantistiche, lavori in quota, movimentazione carichi, lavori in spazi confinati.
    • Rischi ambientali: emissioni, rumore, rifiuti, sversamenti, sostanze pericolose.:
    • Rischi organizzativi: mancanza di coordinamento, turnazioni errate, gap formativi.
    • Rischi esterni: condizioni meteo, fornitori critici, accessi e logistica di cantiere.

    Ogni rischio è poi valutato in termini di Probabilità (P) e Gravità (S), generando una matrice P×S (es. 4×4 o 5×5), conforme sia alla ISO 31000 che alla ISO 45001.

    Analisi e trattamento dei rischi

    Una volta identificati e classificati i rischi, si passa alla definizione delle azioni di controllo:

    Tipo di azioneObiettivoEsempi pratici
    EliminazioneEvitare completamente il rischio.Sostituire un’attività manuale con una automatizzata.
    Sostituzione / RiduzioneDiminuire probabilità o gravità.Usare macchinari con protezioni integrate; ridurre esposizione al rumore.
    Controlli ingegneristiciSeparare persone e pericoli.Barriere fisiche, sistemi LOTO, segregazioni di area.
    Controlli proceduraliStabilire regole e responsabilità operative.Permessi di lavoro, procedure per lavori in quota, check list giornaliere.
    Protezione individualeLimitare i danni residui.DPI specifici (caschi, cuffie, autorespiratori, ecc.).

    Ogni azione deve essere tracciabile e misurabile, assegnata a un responsabile e a una scadenza, secondo la logica del risk treatment plan.

    Monitoraggio e controllo: il Risk Register HSE

    Il registro dei rischi HSE (Risk Register) è lo strumento centrale per il controllo operativo.
    Contiene per ogni rischio:

    • descrizione sintetica;
    • valore iniziale P×S (rischio lordo);
    • misure implementate e stato di avanzamento;
    • valore residuo P×S;
    • riferimento ai KPI collegati.

    Il registro deve essere aggiornato periodicamente (settimanale o mensile) e integrato nel Project Risk Report del cantiere.
    Le variazioni rilevanti (es. incidenti, near miss, modifiche impiantistiche) generano una revisione automatica del registro.

    KPI HSE per la misurazione delle performance

    La misurazione è la chiave del controllo.
    Tra i KPI più efficaci per monitorare la gestione dei rischi nei cantieri complessi troviamo:

    Categoria KPIIndicatoreFormula / Metodo di calcoloObiettivo tipico
    Sicurezza operativaTRIR (Total Recordable Incident Rate)(Incidenti registrabili × 1.000.000) / Ore lavorate↓ 15% anno su anno
    PrevenzioneNear Miss RatioNear miss / Incidenti con infortunio≥ 3:1
    Audit e conformitàAzioni correttive chiuseAzioni chiuse / Totali × 100≥ 90%
    FormazioneOre formazione HSE per dipendenteTotale ore formazione / N° lavoratori≥ 8 h/anno
    Comportamento sicuroSafety Observation RateSegnalazioni positive / Totale osservazioni≥ 80%

    Integrare questi KPI nel dashboard del progetto consente di correlare sicurezza e performance produttiva in modo oggettivo e visuale.

    Riesame e miglioramento continuo

    Il ciclo si chiude con il riesame periodico HSE, da eseguire congiuntamente da Project Manager, HSE Manager e Direzione.
    L’obiettivo è valutare:

    • l’efficacia delle misure di controllo;
    • le variazioni nel livello di rischio;
    • i trend dei KPI;
    • la necessità di aggiornare piani o procedure.

    Questo approccio, in linea con la UNI 11720 e la ISO 45001, consente di trasformare la sicurezza da attività ispettiva a processo di gestione strategica, parte integrante della governance del progetto.

    KPI Sicurezza sul Lavoro: misurare la performance HSE con dati e risultati

    Non si può migliorare ciò che non si misura.
    Questa frase, alla base del pensiero manageriale moderno, descrive perfettamente l’approccio della ISO 45001 e della UNI 11720 alla gestione della sicurezza.
    Nell’ambito del Project Management HSE, i KPI (Key Performance Indicators) sono strumenti essenziali per misurare quanto il sistema di sicurezza sia efficace, efficiente e allineato agli obiettivi di progetto.

    Perché i KPI sono fondamentali nella sicurezza

    I KPI HSE permettono di:

    • quantificare le prestazioni e confrontarle nel tempo (trend mensili o annuali);
    • valutare l’impatto reale delle misure preventive e dei piani di formazione;
    • individuare aree critiche o reparti ad alto rischio;
    • comunicare in modo chiaro e oggettivo con direzione, committenti e ispettori.

    A differenza delle verifiche qualitative, i KPI offrono dati concreti che consentono decisioni basate su evidenze, secondo la logica “data-driven” propria del project management.

    L’HSE Manager deve saper tradurre la sicurezza in numeri, e i numeri in azioni gestionali.

    Classificazione dei KPI HSE

    I KPI possono essere suddivisi in lagging (indicatori reattivi, legati agli eventi già accaduti) e leading (indicatori predittivi, orientati alla prevenzione).
    Un sistema di monitoraggio maturo deve bilanciare entrambi.

    Tipo di KPIDescrizioneEsempi pratici
    Lagging KPIMisurano eventi già accaduti, come incidenti, infortuni o non conformità.– TRIR (Total Recordable Incident Rate)
    – LTIFR (Lost Time Injury Frequency Rate)
    – Incident Severity Rate
    – Numero infortuni con giorni di assenza
    Leading KPIMisurano attività preventive e comportamenti virtuosi.– Near Miss Ratio
    – Ore formazione HSE per lavoratore
    – Safety Observation Rate
    – Percentuale audit completati
    – Azioni correttive chiuse nei tempi

    KPI strategici per cantieri e progetti complessi

    CategoriaIndicatoreFormula / Metodo di calcoloFrequenza di monitoraggio
    Sicurezza operativaTRIR (Incidenti registrabili per milione di ore lavorate)(Incidenti registrabili × 1.000.000) / Ore lavorateMensile
    PrevenzioneNear Miss Ratio (Rapporto tra near miss e infortuni)Near miss / Infortuni totaliMensile
    FormazioneTraining Compliance Rate(Ore formazione svolte / Ore previste) × 100Trimestrale
    Audit e conformitàAudit Closure Rate(Audit completati / Audit pianificati) × 100Mensile
    ComunicazioneToolbox Meeting Rate(Riunioni effettuate / Riunioni pianificate) × 100Settimanale
    Miglioramento continuoCAPA Implementation Rate(Azioni correttive attuate / Totali) × 100Mensile
    Comportamento sicuroPositive Observation Index(Segnalazioni positive / Totale osservazioni) × 100Mensile

    I KPI vanno sempre contestualizzati: un TRIR basso non basta, se non è accompagnato da un alto tasso di attività preventive (leading indicators).

    Dashboard HSE e reporting direzionale

    Tutti i KPI dovrebbero confluire in una dashboard HSE di progetto, aggiornata periodicamente e condivisa con la Direzione e il Project Manager.
    Una dashboard efficace deve mostrare:

    • i trend temporali (grafici mensili o cumulativi);
    • i KPI di performance e quelli predittivi;
    • gli alert (indicatori fuori soglia o in peggioramento);
    • le azioni correttive e preventive aperte/chiuse;
    • le note qualitative per interpretare i dati (incidenti, eventi critici, anomalie).

    Come impostare un sistema di KPI efficace

    Per ottenere risultati concreti, è fondamentale:

    1. Definire obiettivi chiari: es. “ridurre del 20% gli incidenti registrabili entro 12 mesi”.
    2. Stabilire soglie di performance: valori target per ogni KPI.
    3. Assicurare la qualità dei dati: raccogliere informazioni affidabili e verificate.
    4. Visualizzare e comunicare i risultati: report periodici chiari e condivisi.
    5. Agire sui risultati: ogni KPI deve generare azioni di miglioramento, non solo grafici.

    Esempio pratico – Dashboard KPI HSE (settimanale)

    KPIValore attualeTargetTrendStato
    TRIR0,68≤ 1,0↘️ Miglioramento🟢 OK
    Near Miss Ratio3,5:1≥ 3:1➡️ Stabile🟢 OK
    Audit Closure Rate85%≥ 90%↗️ In miglioramento🟡 Parziale
    CAPA Implementation Rate95%≥ 90%↗️ Positivo🟢 OK
    Toolbox Meeting Rate70%≥ 90%↘️ Peggioramento🔴 Critico

    KPI HSE e Project Management

    Nel Project Management HSE, i KPI non sono solo numeri di sicurezza, ma indicatori di performance di progetto.
    Un calo dei KPI HSE può anticipare ritardi, inefficienze o problemi di coordinamento:

    • un aumento dei near miss segnala una pressione sui tempi;
    • un calo degli audit completati può indicare mancanza di risorse;
    • un peggioramento del Toolbox Meeting Rate spesso precede incidenti reali.

    L’obiettivo non è ridurre gli incidenti, ma aumentare la capacità dell’organizzazione di prevenirli.

    L’evoluzione del Project Management passa per la sicurezza

    In un mercato sempre più competitivo, dove tempi, qualità e sostenibilità sono parametri di valutazione quotidiani, il Project Management HSE rappresenta la naturale evoluzione del modo di gestire i progetti.
    Non basta più consegnare un’opera “in sicurezza”: serve costruirla in sicurezza, integrando la prevenzione nella pianificazione, nella gestione dei rischi e nelle decisioni operative.

    La figura dell’HSE Manager non è un ruolo accessorio ma un attore chiave nella governance dei progetti: collega la strategia con il campo, traduce i rischi in numeri, gli audit in miglioramenti e i KPI in valore misurabile.

    Nei progetti complessi — dove convivono più appaltatori, discipline e variabili critiche — il successo di un progetto dipende dalla capacità di anticipare i problemi e non solo di reagire.
    E questo è esattamente ciò che fa il Project Management HSE: trasforma la sicurezza da obbligo normativo a leva di efficienza, reputazione e sostenibilità aziendale.

    Project Management HSE: il valore aggiunto per le imprese

    • Riduce tempi e costi grazie al controllo preventivo dei rischi.
    • Migliora il coordinamento tra HSE, PM e Direzione Lavori.
    • Permette di prendere decisioni basate su dati, non su percezioni.
    • Rafforza la cultura aziendale e la fiducia tra le persone.
    • Aumenta la credibilità dell’impresa verso clienti e enti di vigilanza.

    In definitiva, il Project Management HSE è la forma più evoluta di sicurezza: quella che si misura, si pianifica e si costruisce giorno dopo giorno.

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  • Misurazione dei KPI HSE nei cantieri: guida operativa per monitorare la sicurezza

    Misurazione dei KPI HSE nei cantieri: guida operativa per monitorare la sicurezza

    In cantiere, la differenza tra un sistema HSE che funziona e uno che resta sulla carta si gioca tutta sulla misurabilità.
    Troppo spesso ci affidiamo a impressioni, percezioni, “sensazioni di sicurezza”. Ma la sicurezza vera si monitora, si confronta, si analizza. Ed è qui che entrano in gioco i KPI HSE, ovvero gli indicatori chiave di performance in ambito salute, sicurezza e ambiente.

    Misurare i KPI nei cantieri non è solo una buona pratica: è una necessità tecnica e gestionale, utile per prevenire incidenti, prendere decisioni rapide e dimostrare la reale efficacia del nostro piano HSE, anche davanti a CSE, RSPP, committenti e organi di vigilanza.

    In questo articolo, ti guiderò passo dopo passo su come:

    • selezionare KPI HSE realmente utili nei cantieri (non solo quelli “di facciata”),
    • costruire una dashboard operativa semplice ma efficace,
    • applicare i principi della norma ISO 45004 sulla valutazione delle performance,
    • coinvolgere il team nel monitoraggio continuo, senza aggiungere solo “burocrazia”.

    KPI HSE nei cantieri: perché servono davvero

    La vera domanda non è “quali KPI misurare”, ma perché dovremmo farlo davvero.

    In cantiere, ogni giorno si accumulano dati preziosi: quante segnalazioni riceviamo? Quanti comportamenti corretti osserviamo? Quante volte il preposto interviene per correggere un errore operativo?

    Se non raccogliamo e interpretiamo questi segnali, ci limitiamo a reagire agli eventi. Al contrario, i KPI HSE ben strutturati ci permettono di:

    • anticipare i rischi, invece di subirli,
    • dimostrare con numeri la reale efficacia del nostro sistema HSE,
    • comunicare in modo chiaro con direzione lavori, committente e RLS.

    Misurare non serve solo a “fare report”: serve a decidere cosa fare, dove intervenire, cosa correggere prima che accada l’infortunio.

    KPI leading e lagging: la bussola e lo specchietto retrovisore

    Quando parliamo di KPI HSE, dobbiamo distinguere tra due tipologie fondamentali:

    Tipo di KPICosa misuraEsempio pratico in cantiere
    Lagging indicatorEventi già accaduti (ex post)N° infortuni con assenza, giorni persi
    Leading indicatorComportamenti/prevenzione (ex ante)N° audit svolti, near miss, briefing fatti

    I KPI lagging sono importanti ma raccontano solo cosa è andato storto. I KPI leading invece misurano quanto stiamo lavorando per evitare che qualcosa accada. Entrambi servono, ma se vuoi migliorare davvero, sono i KPI leading che devi portare in primo piano.

    Esempio concreto?
    Un’impresa subappaltatrice che registra “zero infortuni” potrebbe avere una cultura HSE pessima, ma semplicemente… essere stata fortunata. Al contrario, chi segnala costantemente near miss, comportamenti a rischio e partecipa attivamente ai briefing ha probabilmente un sistema vivo.

    Nota per il campo

    Molti CSE o DL in cantiere chiedono i classici dati “da allegato”: numero di infortuni, ore formazione, DVR aggiornato.
    Ma se vuoi distinguerti come HSE Manager, porta tu KPI intelligenti: tassi di osservazione comportamentale, tassi di coinvolgimento nei toolbox meeting, % chiusura segnalazioni entro 48 ore.

    Il tuo sistema sicurezza diventerà misurabile, credibile e migliorabile.
    E non sarà più solo “un foglio firmato”.

    I KPI HSE più efficaci per i cantieri: quali scegliere e come usarli

    Quando si lavora in cantiere – tra appalti, subappalti, interferenze e attività ad alto rischio – scegliere i giusti KPI HSE non è banale.
    Non serve raccogliere 20 indicatori che nessuno analizza. Ne bastano 5 o 6, ma mirati, coerenti e leggibili, per costruire una visione chiara della salute del tuo sistema sicurezza.

    Qui sotto ti propongo una selezione di KPI HSE realmente utili per il contesto cantieristico, con una logica mista tra KPI lagging e leading, pensati per:

    • Monitorare infortuni e condizioni di rischio,
    • Valutare l’efficacia del piano formativo e delle azioni preventive,
    • Misurare la partecipazione del personale e la qualità delle ispezioni.

    IFR – Injury Frequency Rate (Indice di frequenza infortuni)

    Il più classico e immediato: ti dice ogni quante ore lavorate accade un infortunio con assenza.

    Formula:
    IFR = (n° infortuni con assenza × 1.000.000) / ore lavorate totali

    Utile per trend trimestrali e confronto tra imprese/subappalti. E’ un KPI Lagging, ma sempre richiesto da CSE e clienti.

    ASR – Injury Severity Rate (Indice di gravità)

    Misura quanto gravi sono stati gli infortuni, indipendentemente dalla loro frequenza.

    Formula:
    ASR = (n° giorni persi × 1.000) / ore lavorate

    Un KPI che non mente: se anche hai pochi infortuni, ma portano a lunghi periodi di assenza, è un segnale da approfondire.

    Near Miss Rate

    Formula:
    NMR = (n° near miss segnalati × 200.000) / ore lavorate

    Uno degli indicatori leading più sottovalutati, ma in realtà tra i più preziosi: più alto è, più efficace è il tuo sistema di segnalazione.
    Un Near Miss non segnalato = un infortunio evitabile domani.

    Audit HSE completati (% su quelli pianificati)

    Formula:
    Audit completati / Audit pianificati × 100

    Ti dà il polso del livello di controllo reale che stai esercitando sul cantiere.

    Indice partecipazione ai briefing / toolbox meeting

    Formula:
    N° partecipanti / N° lavoratori previsti × 100

    KPI di presidio comportamentale e culturale.
    Se l’adesione è bassa, il rischio invisibile cresce.

    % DPI indossati correttamente (su osservazioni)

    Formula:
    (osservazioni DPI corretti / osservazioni totali) × 100

    Usalo anche come feedback per i preposti.
    Può essere collegato a un sistema di osservazioni comportamentali BBS.

    Tabella riassuntiva KPI HSE cantieri

    KPIFormulaUnità di misuraTipoFrequenza
    IFR (Injury Frequency Rate)(Infortuni con assenza × 1.000.000) / Ore lavorateinfortuni/milione oreLaggingMensile / Trimestrale
    ASR (Injury Severity Rate)(Giorni persi × 1.000) / Ore lavorategiorni persi/1.000 hLaggingTrimestrale
    Near Miss Rate (NMR)(Near miss segnalati × 200.000) / Ore lavoratenear miss/200k oreLeadingMensile
    Audit HSE completati (%)(Audit completati / Audit pianificati) × 100%LeadingMensile / Cantiere
    Partecipazione briefing (%)(Partecipanti / Totale previsti) × 100%LeadingSettimanale
    % DPI corretti(DPI corretti / osservazioni totali) × 100%LeadingSettimanale

    Questi KPI possono essere gestiti su Excel, integrati in Power BI o monitorati tramite app mobile (es. Forms o checklist digitali).

    ISO 45004: come misurare in modo standard le performance HSE in cantiere

    Quando si parla di KPI HSE, molti professionisti si limitano a indicatori generici o “imposti dal cliente”.
    Ma se vuoi fare un salto di qualità nella misurazione, è la ISO 45004 lo strumento di riferimento.

    Questa norma tecnica, integrativa rispetto alla ISO 45001, è pensata proprio per guidare le organizzazioni nella valutazione oggettiva delle prestazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

    Cosa dice la ISO 45004

    La ISO 45004 non introduce nuovi obblighi, ma fornisce criteri per progettare un sistema di monitoraggio robusto e sostenibile.
    In particolare, la norma distingue tre tipologie di indicatori HSE:

    TipologiaSignificatoEsempio in cantiere
    InputSforzo messo in campoOre formazione, budget HSE, DPI distribuiti
    ProcessoAzioni effettive realizzateN° audit svolti, briefing, ispezioni, toolbox
    Output / OutcomeRisultati osservabiliInfortuni, comportamenti corretti, near miss

    Questo approccio ti aiuta a leggere la realtà con più sfumature:
    Non basta sapere se c’è stato un infortunio (output), bisogna chiedersi: quanto abbiamo investito per evitarlo? Cosa abbiamo fatto davvero sul campo?

    Perché è utile in cantiere?

    Nei cantieri ad alto tasso di interferenze, in cui rischi e interferenze cambiano ogni settimana, la ISO 45004 ti permette di:

    • Standardizzare i KPI tra imprese diverse
    • Monitorare performance HSE anche quando le attività cambiano (es. passaggio da opere civili a installazioni impiantistiche)
    • Introdurre KPI personalizzati ma compatibili con un quadro normativo riconosciuto

    È anche un ottimo riferimento per CSE, DL e committenti che vogliono misurare la qualità delle imprese affidatarie in modo oggettivo.

    Applicazione pratica: 3 passaggi operativi

    1. Crea una matrice KPI Input / Processo / Output
    Esempio:

    • Input → 40 ore formazione/sett.
    • Processo → 3 audit + 2 briefing
    • Output → 0 infortuni + 3 near miss segnalati

    2. Associa ogni KPI a un obiettivo SMART
    Es: “Aumentare le segnalazioni di near miss del 30% entro il trimestre”
    Utile per costruire dashboard e report trimestrali

    3. Integra i KPI nella tua riunione HSE settimanale/cantieristica
    ⤷ Bastano 10 minuti, ma serve coerenza: cosa abbiamo fatto, cosa ci dice il dato, dove interveniamo subito

    Come legare la ISO 45004 ad altri sistemi

    La ISO 45004 è perfettamente integrabile con:

    • ISO 45001 (piano di miglioramento continuo, PDCA)
    • UNI 11720 (profilo HSE Manager strategico → richiede capacità di analisi KPI)
    • Modello 231 (sistema di controllo e monitoraggio efficiente)
    • SGI integrati QHSE (soprattutto in imprese strutturate)

    Se sei un HSE Manager su commessa avere KPI costruiti secondo ISO 45004 rafforza la tua posizione tecnica e contrattuale.

    Come costruire una dashboard KPI HSE operativa per il cantiere

    Nel mondo reale dei cantieri, la dashboard KPI HSE deve essere chiara, agile e utile. Niente report infiniti che nessuno legge: servono dati sintetici, visual chiari, confronto obiettivi-risultati e, soprattutto, facilità di aggiornamento.

    Obiettivo: uno strumento di controllo, non un esercizio di stile

    Una dashboard ben fatta deve permetterti di:

    • leggere a colpo d’occhio la situazione HSE del cantiere (o della commessa),
    • capire dove intervenire subito (comportamenti, audit, criticità),
    • mostrare alla Direzione Lavori o al CSE un sistema di gestione vivo e concreto.

    Tool consigliati

    • Excel o Google Sheets
      Ideale per una gestione locale, con aggiornamento settimanale/mensile
    • Power BI
      Per dashboard interattive con visual dinamici, trend e confronti tra imprese o aree
    • Microsoft Forms + Power Automate
      Per creare flussi automatici: segnalazioni → dashboard

    Struttura base di una dashboard KPI HSE cantieri

    SezioneContenuto
    HeaderNome cantiere, periodo analisi, referente HSE
    Indicatori principaliIFR, ASR, Near Miss Rate, % audit, % briefing, % DPI corretti
    Grafici a barre/lineaTrend mensile KPI (es. near miss, comportamenti sicuri)
    Semaforo KPIColori (verde/giallo/rosso) in base a soglie target
    Note interventoCommenti su scostamenti, azioni correttive, osservazioni dal campo
    Confronto subappaltiTabella KPI per impresa affidataria o squadra

    inserisci un indice di rischio aggregato (es. somma pesata KPI leading/lagging) per un colpo d’occhio gestionale.

    Matrice KPI HSE – Input, Processo, Output

    Ti allego qui una matrice professionale ispirata alla logica ISO 45004, da usare per progettare o migliorare i tuoi KPI HSE di cantiere:

    CategoriaKPIDescrizione / ObiettivoUnità di misura
    INPUTOre formazione HSE erogateMisura l’impegno dell’azienda nel formare il personaleOre/uomo
    Budget HSE allocatoRisorse economiche dedicate a DPI, audit, formazione€ / mese / cantiere
    DPI distribuiti (per tipo)Volume di dispositivi forniti ai lavoratoriN° dispositivi / mese
    PROCESSOAudit HSE completatiEsecuzione di controlli pianificati sul campo% completamento
    Toolbox meeting effettuatiSessioni brevi di confronto su rischi, procedure e azioniN° incontri / mese
    Osservazioni comportamentali registrateMisure attive di BBS (Behavior Based Safety)N° / mese
    Segnalazioni di near missAttività di monitoraggio e prevenzione proattivaN° / mese
    OUTPUTInfortuni con assenza (LTIFR)Risultato tangibile del sistema di prevenzionen° / milione ore
    Giorni persi per infortunio (ASR)Gravità degli eventi occorsigiorni persi / 1.000 h
    % DPI indossati correttamenteRisultato del controllo e della formazione%
    % partecipazione briefingAderenza del personale agli strumenti di comunicazione HSE%

    La sicurezza si misura, non si improvvisa

    La gestione HSE nei cantieri non può più permettersi di essere guidata solo dalla documentazione o dalla buona volontà.
    Serve concretezza. Serve metodo. E soprattutto, serve misurabilità.

    Questo articolo ti ha accompagnato in un percorso completo, dalla teoria alla pratica, per impostare un sistema di KPI HSE davvero efficace, ancorato alla realtà di cantiere e alla normativa tecnica più aggiornata (ISO 45004, UNI 11720, ISO 45001).

    Ecco cosa ti porti a casa, se applichi davvero quanto letto:

    Cosa cambia se misuri bene i KPI HSE:

    • Hai una fotografia reale (e non manipolabile) della salute del tuo cantiere
    • Puoi intervenire prima che il rischio diventi incidente
    • Comunichi con numeri, e non con giustificazioni
    • Porti valore nelle riunioni con il CSE, la direzione lavori o il committente
    • Migliori la tua autorevolezza tecnica come RSPP, HSE Manager o coordinatore
    • Hai basi solide per costruire un sistema SGI QHSE integrato e auditabile

    Se vuoi cominciare subito

    • Scegli 4–6 KPI giusti per il tuo contesto di cantiere;
    • Definisci soglie di riferimento (target realistici);
    • Crea una dashboard semplice (Excel o BI) con aggiornamento settimanale/mensile;
    • Coinvolgi preposti e squadre nei briefing numerici;
    • Inserisci i KPI nei tuoi strumenti ufficiali;

    Tu nel tuo cantiere… stai misurando i dati giusti? Raccontami nei commenti quali KPI usi davvero o se vuoi che analizzi insieme a te un caso concreto.